Elisa Norcini 1983. Arezzo, Italia.
Residente en Sevilla, España.
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Elisa Norcini 1983. Arezzo, Italia.
Living in Seville, España.
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Elisa Norcini 1983. Arezzo, Italia.
Residente in Siviglia, Spagna.
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Ho tardato molto tempo prima di capire che la fotografia stenopeica è il mio talento, ovvero il medio attraverso il quale ognuno di noi riesce ad esprimere meglio la sua alma. Sempre ho sentito attrazione per la fotografia, specialmente per la più antica, quella che sembra un dipinto, un sogno, un ricordo senza tempo. Però essendo nata nell’epoca dello sviluppo tecnologico, nel momento che finalmente riuscì a comprare la mia prima macchina fotografica decisi per una reflex digitale. Niente più lontano della mia visione dell’arte. Presto iniziò a opprimermi la possibilità di scattare tante foto all’eterna ricerca della perfezione. Non mi piaceva perdere i momenti vedendoli dietro ad una macchina. Odiava la cartella del mio computer piena di foto che mai riuscivo a scegliere ne organizzare. Per non parlare delle ore perse davanti allo schermo nell’intento di modificarle per fare in modo che non sembrassero tanto reali. Inoltre non accettavo che nel mondo della digitale molto dipendesse dal denaro da invertire e a volte l’abilità o l’inabilità si nasconde facilmente dietro al mezzo. Così lascia la foto da parte per un tempo, fino a che non mi scontrai con la tecnica della camera oscura e tutto andò al suo posto. M’innamorai della fotografia stenopeica rapidamente e profondamente. Mi obbliga a scegliere un momento solo tra tutti e mi obbliga in quel momento a dedicargli tutta la mia concentrazione. Mi permettere immaginare la foto con la mente e con il cuore invece di vederla con gli occhi. Mi aiuta a catturare la realità in modo imperfetto così come è. Mi insegna ad accettare le foto sbagliate come cammino dell’insegnamento e a valorizzare veramente la foto buona quando alla fine sale. Mi piace creare le mie proprie macchine e giocarci fino ai loro limiti ed oltre. Mi emoziona tornare a casa con il carrello della spesa piena di camere oscure senza sapere quello che possa uscirne. Amo sorprendermi ogni volta che l’immagine appare tra i liquidi e l’odore a chimico. Però sopratutto mi eccita allontanarmi della tecnologia per sommergermi in mondi dove la magia riesce a trasformare in immagine quello che la mia anima vede.